Dopo la riunione con ENAC in cui era stato comunicato che Gesap aveva diffidato la ditta appaltatrice a recuperare il tempo perso per i lavori, tutto sembra essersi rimesso in movimento
A distanza di 5 mesi dall’ultimo articolo in cui vi mostravamo l’avanzamento dei lavori per la realizzazioni delle fondazioni, oggi siamo in grado di mostrarvi un ulteriore progresso delle opere civili.
Nelle foto dell’account ufficiale dell’aeroporto possiamo mostrarvi le foto del getto del piano a livello pista dell’avamposto che permetterà quindi a lavori conclusi di espandere le aree del terminal e permettere quindi una capienza maggiore di passeggeri
Ricordiamo che i lavori di ampliamento del terminal suddivisi in due lotti prevedono il termine del primo lotto entro il 31/12/2022 per un importo previsto di 37.037.146,5 euro
Descrizione intervento
L’intervento in oggetto è il primo lotto del progetto generale di adeguamento e ristrutturazione del Terminal passeggeri e prevede la realizzazione di un complesso di opere civili, strutturali ed impiantistiche necessarie a conseguire un nuovo e diverso assetto dell’attuale Aerostazione passeggeri finalizzate a:
- adeguare l’edificio alla normativa antisismica, coerentemente alle progettazioni strutturali fornite dalla Stazione Appaltante;
- ristrutturare l’Aerostazione sia da un punto di vista funzionale che architettonico adeguandola alle esigenze delineate nel “Nuovo Scenario 2020”;
- implementare l’impianto idrico antincendio e, più in generale, il sistema di prevenzione incendi in funzione del nuovo assetto dell’Aerostazione;
- implementare le reti impiantistiche (impianti elettrici e speciali, idrico, condizionamento) in funzione della nuova configurazione dell’Aerostazione;
- corredare l’edificio di alcune opere accessorie come rampe pedonali, ponti di collegamento al piazzale aeromobili etc. (che hanno richiesto anche la progettazione strutturale di nuovi elementi) per garantire la piena funzionalità dell’edificio nell’assetto finale;
- unificare l’Aerostazione da un punto di vista architettonico, sia per gli esterni che per gli interni, garantendo un’omogeneità formale.
Il fabbricato principale dell’aerostazione di Palermo è costituito da una parte basamentale di dimensioni circa 73,90 m x 274,80 m ed altezza circa 5,30 m, costituita da un solo solaio (a quota +1,70 m s.l.m.).
Da una parte, di dimensioni più ridotte (65,00 m x 193,00 m) ed altezza circa 11,80 m, costituita da due solai (alle quote, al finito, di +7,00 m e +13,50 m circa).
In virtù delle sue notevoli dimensioni, il fabbricato è stato suddiviso, mediante giunti di dilatazione, in cinque corpi di fabbrica (denominati zone A, B, C, D, E procedendo in direzione Palermo-Trapani), al fine di limitare le sollecitazioni dovute agli effetti termici.
Gli interventi previsti hanno carattere puntuale e diffuso e investono l’Aerostazione nella sua interezza.
Anche se con una successione cronologica che riguarderà l’edificio per parti, gli interventi coinvolgono contemporaneamente diverse zone ai diversi piani, senza mai investire intere aree funzionali di essa.
Le opere progettate, dunque, saranno realizzate secondo una ben precisa scansione temporale che scaturisce da diversi ordini di esigenze:
- necessità di mantenere costantemente in esercizio l’Aerostazione
- successione degli interventi di consolidamento secondo una sequenza delineata, al fine di garantireun corretto comportamento antisismico durante le varie fasi transitorie dei lavori;
Fasi di intervento
La successione temporale delle lavorazioni è stata progettata in modo tale da:
- valutare il possibile mantenimento di LoS adeguati per tutta la durata dei lavori;
- anticipare per quanto possibile le lavorazioni relative alle nuove aree commerciali.
Nella programmazione si è quindi cercato di limitare il frazionamento in fasi e sottofasi, riconducendo ilcomplesso degli interventi previsti nel 1° lotto funzionale in 2 Macrofasi.
Considerato che l’adeguamento dell’Aerostazione è di tipo strutturale prima ancora che impiantistico ed architettonico, uno dei criteri utilizzati nel tentativo di semplificare le lavorazioni di Macrofasi e Fasi è stato quello di concentrare, per quanto possibile, le opere strutturali nella parte iniziale del cronoprogramma.
Tale criterio è stato utilizzato per cercare di avere a disposizione, al più presto e nella maggiore estensione possibile, gli spazi su cui svolgere le attività.
Per poter lavorare sulla parte impiantistica, sulle finiture con un modus operandi paragonabile a quello normalmente utilizzato per opere di manutenzione/implementazione su edifici in funzione, ipotizzando necessariamente l’utilizzo di lavoro in notturna.
La sequenza prevista in progetto può essere sintetizzata come segue:
1° MACROFASE
Si affronteranno prioritariamente i consolidamenti strutturali degli elementi esistenti, con l’obiettivo di lasciare libere il prima possibile la maggior parte delle aree interne interessate dalle lavorazioni e dalle riorganizzazioni funzionali, in vista della successiva Macrofase 2.
Al termine della Macrofase 1 saranno completate le lavorazioni previste per le sale restituzione bagagli al 1° livello e per gli arrivi extra-Schengen al 2° livello.
Si effettueranno inoltre le demolizioni propedeutiche ai lavoridell’Avancorpo, con particolare riferimento alle passerelle di collegamento tra l’aerostazione ed il piazzale aeromobili.
Al fine di garantire la piena operatività del terminal verrà realizzata allo stesso tempo una nuova rampa di discesa (corpo “C”) per complessivi 4 gates, e predisposto, in corrispondenza del piazzale lato Trapani, un percorso provvisorio coperto che consentirà l’utilizzo di 2 ulteriori gates.
Verranno infine realizzati gli ampliamenti lato mare del corpo “C” e lato Trapani del corpo “D”.
2° MACROFASE
In questa macrofase gli interventi più significativi riguardano gli ampliamenti dei corpi “D” ed “E” (Avancorpo) e del corpo B.
Inoltre, già al termine di questo periodo saranno concluse le lavorazioni previste al 1° livello, ed il 3° livello giungerà al suo assetto definitivo per quanto riguarda i controlli di sicurezza, l’area landside e la sala imbarchi extra-Schengen.
In generale, nelle zone “residuali” non interessate da precedenti cantieri, saranno portate a termine tutte le opere di tipo impiantistico, che pure hanno già avuto inizio nelle precedenti fasi, per consentire l’integrazione di tutti gli impianti e terminare con la piena entrata in esercizio dell’area in oggetto.
Si procederà contestualmente al completamento delle finiture (in particolare pavimentazioni e controsoffitti), andando ad uniformare le parti esistenti e quelle realizzate ex-novo.
e il lato a?
e il parco costiero con ponti pedonali?
e ricordate l’antenna windshare prevista a isola? gli abitanti giustamente protestarono, e non se ne fece nulla. restano i problemi del vento e delle piste troppo corte. ricordo il presidente della provincia, avanti, che parlò di errore madornale nell’aver costruito l’edificio lato mare, ciò che impededirebbe l’estensione delle piste. un aeroporto costruito male in una zona sbagliata. sembra che originariamente si fosse scelta l’aspra.
@PunteruoloRosso, sappiamo benissimo il motivo per cui l’aeroporto nacque a Cinisi piuttosto che nelle campagne Bagheresi.
Purtroppo questo aeroporto pagherà sempre i suoi due peccati originali, il primo essere stato costruito in questa lingua di terra per volontà dall’allora capo mafia Badalamenti e appoggiato dalla politica collusa di quel periodo.
Il secondo peccato originale è stata l’apertura della nuova aerostazione (dopo anni di abbandono)sempre in zona Cinisi.
I problemi legati alla pista e al vento saranno sempre la spada di Damocle per questo aeroporto.
Anni addietro lessi su MobilitaPalermo del progetto di un terminal B realizzato in direzione MontagnaLonga e collegato con il terminal principale tramite trenino automatico (come quello che collega i terminal di Roma).
Da allora non si è saputo più nulla, si realizzerà oppure il progetto è stato archiviato?
@peppe g, e se invece si agganciasse la palermo-trapani via milo al passante ferroviario? da trapani sarebbe possibile andare a punta raisi in treno, senonché l’elettrificazione prevista non porterà a grandi risparmi di tempo, e converrà sempre il bus.
ci vorrebbe una palermo-punta raisi-trapani-birgi ad alta velocità.
@punteruolorosso,
concordo in pieno con te.
Sai cosa mi fa impazzire? Che di idee valide ce ne sono tantissime ma restano idee solamente sulla carta.
Sembra che questo PFP non stia nel cuore di nessuno, è visto come un peso piuttosto che una preziosa risorsa.
@peppe g, con un treno che in 45 minuti porti da trapani a punta raisi si potrebbe fare a meno di birgi, aerostazione che necessita di continue sovvenzioni. le si diano alle ferrovie per fare delle linee che colleghino rapidamente gli aeroporti con tutte le città.
birgi serve tutta la provincia di tp e parte di uella di agrigento, ma è raggiungibile solo in macchina, perché la castelvetrano-porto empedocle è stata dismessa e non interessa a nessuno. servono linee raddoppiate veloci nel perimetro della sicilia e un paio di trasversali come pa-ct e pa-ag anch’esse raddoppiate.
Che bello….pare maitturana…pare 😉
Sono pienamente concorde con te l’aerostazione andava realizzata lato monte, avrebbe consentito non solo l’allargamento ad una seconda pista che consentirebbe le normali operazioni di manutenzione lasciando in attività quasi totale dell’aerostazione, ma avrebbe consentito un collegamento autostradale a passante con doppio svincolo, un passante ferroviario da e per le province di Palermo, Trapani e in seconda battuta Agrigento, la realizzazione di un porto turistico/commerciale per i collegamenti con isole minori della fascia tirrenica e i porti delle principali sedi turistiche, nonché la realizzazione di un parcheggio sotterraneo e un’area parcheggio trasporto pubblico su gomma non indifferenti.
Ultimo, ma non del tutto, la zona litoranea, servita da apposita navetta, sarebbe potuta essere destinata alla balneazione o ad un idroporto (Canadair CL 415 antincendio) per idrovolanti o elicotteri da salvataggio o trasporto turistico, con alle spalle una rinaturalizzazione con macchia mediterranea
A Milano è a Torino stanno installando i metal detector pe ri quali non è più necessario estrarre i liquidi dalla valigia o i computer: tali prodigi della tecnologia verranno installati anche a Palermo?
Ho già visto uno di questi metal detector a MIlano.
‘Inchia che era bello…pareva maitturana, pareva?